PAGELLE CONTRIBUTIVE ANTI-SOMMERSO
Gli indici di affidabilità contributiva per le aziende
Si chiamano “Isac” i nuovi indicatori di affidabilità che saranno in grado di valutare la situazione contributiva di ciascun datore di lavoro. Dopo gli Isa (indici sintetici di affidabilità fiscale), che hanno preso il posto degli studi di settore, arrivano gli Isac che mettono nel mirino i contributi. Serviranno a selezionare chi svolge un’attività di lavoro autonomo e i soggetti economici ritenuti a più alto rischio di evasione contributiva.
Sarà possibile misurare l’attendibilità dei datori di lavoro in relazione alle dichiarazioni contributive per l’eventuale emersione del lavoro nero. L’attività di contrasto al nero, per il 2019, rappresenta infatti uno dei tre obiettivi strategici indicati dalla Guardia di Finanza nella circolare operativa che ha fissato le linee d’azione ai reparti. Particolare attenzione sarà riservata ai fenomeni del caporalato e all’esternalizzazione dei cicli produttivi. Sono 44 i database che alimenteranno le pagelle contributive.
Nuovo strumento
Si tratta di indicatori, ancora in fase di realizzazione, con cui Fisco e Inps misureranno il grado di fedeltà di imprese e autonomi.
Sono interessati, oltre all’Inps, le Dogane, le Entrate e la Guardia di Finanza e servirà ad individuare chi svolge attività di lavoro autonomo e di soggetti economici ritenuti a più alto rischio di evasione contributiva.
Si tratta di un sistema di indicatori elementari di affidabilità e di anomalia sul lavoro regolare, aggregabile, con particolari ponderazioni, in uno o più indici sintetici e finalizzato a misurare l’attendibilità del datore di lavoro in relazione alle dichiarazioni contributive per l’eventuale emersione del lavoro nero. Con lo stesso indicatore si possono evidenziare basi imponibili ed eventuale lavoro fittizio.
Le fonti di provenienza dei nuovi indicatori
Il contrasto al lavoro nero rappresenta uno dei tre obiettivi strategici con cui sono state fissate le linee d’azione e la programmazione operativa per i reparti delle Fiamme Gialle. Con l’arrivo del reddito di cittadinanza, oltre al piano operativo volto al controllo mirato sulle prestazioni sociali agevolate con particolare riferimento alle dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu) e agli indicatori della situazione economica equivalente (Isee), viene intensificata l’azione di contrasto al sommerso ed al fenomeno del caporalato.
Verrà fatto ricorso agli archivi ed alle banche dati dell’Agenzia delle Dogane, a quella delle Entrate, all’Inps e Ispettorato del Lavoro, senza tralasciare la motorizzazione civile, il Pra, l’Unioncamere e gli Ordini professionali.
Verrà inoltre prestata particolare attenzione all’esternalizzazione dei cicli produttivi, al fine di evitare specifiche violazioni, come l’esercizio non autorizzato delle attività di somministrazione di manodopera, nonché gli appalti cosiddetti “non genuini”, per mezzo di un’approfondita analisi del territorio e grazie alla progressiva interoperabilità delle banche dati disponibili.
Per il contrasto al caporalato verranno messi in atto strumenti come la confisca per equivalente e la confisca per sproporzione, con lo scopo di disarticolare, sul piano patrimoniale, le organizzazioni criminali.
Strumenti come la georeferenziazione dei fenomeni di illegalità economico-finanziaria più pericolosi e diffusi, saranno in grado si orientare l’azione delle unità operative, in funzione delle caratteristiche delle varie aree geografiche del Paese, e di concentrare l’attenzione sui soggetti connotati da più elevati profili di rischio.
01/02/2019